lunedì 11 aprile 2016

Il ritorno a Brema

Che emozione trovare gli amici della Diakonie di Brema all'uscita dall'aeroporto ed essere accolta con tanto calore. Rivedere le bellezze della città è meraviglioso; è stimolante confrontarsi con un programma pieno di seminari e visite in varie strutture sociali, parte delle quali già conosciute 4 anni fa durante la prima permanenza a Brema, e sapere di rincontrare le persone care a Friedehorst e nella Parkstrasse è una botta di adrenalina! Si inizia subito con una fiera dal tema "Rifugiati" e là si presentano tutte le associazioni affini. E' impressionante vedere la collaborazione tra le varie associazioni, dove finisce la competenza dell'una è già pronta l'altra per portare avanti il caso. C'è molta solidarietà anche tra  i rifugiati stessi, quelli arrivati prima danno una mano ai nuovi arrivati. In un centro di accoglienza si incontrano ragazzi pieni di volontà di inserirsi, impazienti di imparare la lingua e lavorare, e di vivere per conto proprio. Ma purtroppo si vedono anche casi in cui i rifugiati vendono le bici in dotazione per chiederne poi un'altra e non mostrano alcun impegno nello studio della lingua o nelle attività all'interno del centro. Il lavoro svolto nel settore è enorme, sia da parte dei professionisti come anche dei volontari, e non sempre è gratificante. Nel passato le persone con disabilità vivevano spesso in grandi centri come un mondo a parte, dove imparavano e lavoravano anche. Ormai da molti anni si tenta di inserire le persone con disabilità fuori da questi centri, in case protette, con piccoli gruppi di 6-8 persone con disabilità sostenute da professionisti. Tante persone con disabilità vivono in famiglia e passano la giornata nei centri diurni, dove lavorano e ricevono le cure necessarie. L'associazione per "Una Vita Indipendente", che esiste fin dalla seconda guerra mondiale, fornisce indirizzi e consigli alle persone con disabilità che intendono vivere indipendentemente o in gruppi. L'associazione ha creato uno studio ginecologico senza barriere a Brema, le donne su sedia a rotelle possono accedere senza accompagnatori e senza bisogno d'aiuto. L'associazione pubblica anche opuscoli in "lingua semplificata" per persone con disabilità mentale che trattano temi attuali, nuove leggi riguardanti il campo della disabilità o guide turistiche. Molto impegnativi ed interessanti erano i vari seminari, come ad esempio la conferenza sulla povertà, povertà intesa non solo come economica ma anche e soprattutto culturale, in alcuni casi causati dalla mancanza di lavoro per i giovani. Cifre esigue per noi provenienti dalla Sicilia che siamo abituati ad un numero molto alto di disoccupazione giovanile, ma preoccupante per i Bremesi che non conoscevano tale fenomeno fino a pochi anni fa. Al "Forum Inclusione" erano presenti molte persone con disabilità (non vedenti, sordo-muti, disabilità fisiche svariate, disabilità psichiche); su un pannello scorrevano i vari discorsi scritti, erano presenti traduttori della lingua dei segni per i sordomuti e tutto era accessibile alle sedie a rotelle. Era presente però, chi sottolineava la mancanza di una traduzione in lingua semplificata. Si discuteva anche sul ruolo del "Burgerbeirat", il co-consiglio comunale costituito dai gruppi di minoranza come i rifugiati o le persone con disabilità, che si adopera a tenere presente le loro necessità specifiche. La visita nella "Casa del Futuro" in un rione povero e difficile di Brema era veramente un passo nel futuro. Negozi e ristoranti sono pressoché inesistenti nel quartiere. La casa del futuro ospita tre asili e asili nido ed anche un doposcuola. Offre una moltitudine di laboratori culturali per tutte le fasce d'età, corsi di lingua, musica, pittura, lavori manuali, bricolage e circoli di lettura. Vengono organizzate gite e soggiorni, spesso i posti disponibili sono esauriti già un anno prima della partenza, ma anche mostre d'arte e concerti. Nel sotterraneo si trova una palestra per fare sport ed anche terapia per convalescenti e persone con disabilità con terapisti competenti. Tutti i giorni sono presenti psicologi che offrono aiuto a tutti. Qui si trova anche l'unico caffè-ristorante del rione, che occupa persone senza lavoro ed è in grado di dare una qualifica lavorativa. Nel quartiere sono stati abbattuti due grattacieli per creare spazio verde ed allestire un parco giochi. Un altro grattacielo presenta la facciata dipinta con enormi soffioni, veramente stupendo. A Brema dicono: molto lavoro è stato fatto, molto resta da fare, importante è andare avanti e non fermarsi.


Silvia Schirmer